Impianto trattamento meccanico rifiuti di Balsorano
L’impianto di trattamento meccanico biologico per R.S.U.
Lo schema impiantistico del TMB si articola in tre fasi, effettuate ognuna in ambienti distinti e separati nei quali è prevista l’aspirazione di arie esauste e polveri ed il successivo trattamento finale mediante sistemi di depurazione (biofiltri, filtri a maniche,etc..).
In dettaglio, la prima fase (ricezione e trattamento meccanico primario) è dedicata al conferimento dei rifiuti in fossa ed al successivo trattamento meccanico di triturazione e separazione della frazione biodegradabile (sottovaglio) da quella non processabile (sovvallo).
Nella seconda fase (trattamento biologico) si procede all’ essiccazione ed igienizzazione del materiale, al fine di ottenere una riduzione della putrescibilità della massa dei rifiuti che stazionano per ca. 15 giorni in spazi dedicati, dove vengono costantemente monitorati.
Il processo di biostabilizzazione viene gestito con una serie di ventilatori che convogliano l’aria aspirata ai biofiltri, garantendo l’abbattimento degli odori ed il controllo in continuo dell’evoluzione del processo.
L’ultima fase – della raffinazione – prevede una serie di operazioni meccaniche (vagliatura, separazione aeraulica, triturazione secondaria, separazione dei metalli ferrosi e non ferrosi), per la produzione di CSS da avviare alla valorizzazione energetica in impianti dedicati (termovalorizzatori) e non (cementifici).
Dal trattamento si originano, peraltro, sottoprodotti costituiti da una componente organica stabilizzata da destinare ad impieghi alternativi (riempimenti, ripristini ambientali, copertura giornaliera dei rifiuti in discarica, etc..), un flusso di metalli ferrosi e non ferrosi da avviare a recupero e una componente residuale da conferire in discarica.
Continua…
Tutte le operazioni svolte durante le varie fasi di trattamento sono presidiate da una sala di controllo e gestite da operatori specializzati mediante un sistema di supervisione software dedicato, nonché da un impianto TVCC.
L’intero sito è, inoltre, protetto da un impianto antincendio con presidi attivi e passivi atti a garantire elevati standard di sicurezza sia per i lavoratori che per l’ambiente, grazie ai tempi d’intervento rapidissimi in qualsiasi scenario incidentale prevedibile.
L’impianto antincendio prevede:
1. Una vasca interrata per l’acqua, con capacità utile ai fini antincendio di 150 m3 e, quindi, con autonomia superiore ai 60 minuti.
2. Un sistema di pompaggio (del tipo preassemblato a norme UNI EN 12845) è posto sottobattente ed è costituito da n. 2 elettropompe singole aventi cadauna una portata di 300 m3/h e n. 1 elettropompa pilota. Inoltre, lo stesso sistema è alimentato – in caso di mancanza di energia elettrica di rete – da linea elettrica preferenziale derivata direttamente dal quadro del gruppo elettrogeno.
3. Nell’area di “ricezione e trattamento meccanico” è presente un impianto fisso di estinzione manuale ad acqua costituito da n. 4 idranti UNI45 e n. 2 naspi UNI25 su passerella e un impianto fisso di estinzione a schiuma sulle tramogge dei trituratori primari; lungo i nastri di trasporto sono installati dei rilevatori di fiamma per monitorare in continuo eventuali sorgenti di incendio.
4. L’area di “trattamento biologico” è stata dotata di un impianto fisso di estinzione manuale ad acqua costituito da n. 14 monitori con portata pari a 400 l/min e n. 14 idranti UNI45; l’intera sezione di biostabilizzazione è protetta, inoltre, da un impianto fisso di spegnimento automatico a schiuma gestito da un sistema di rilevazione incendio ad aspirazione posizionato a soffitto per incendi di superficie e direttamente sulle tubazioni dei ventilatori di estrazione, per incendi covanti.
5. Nell’area di “raffinazione CSS” è stato previsto un impianto fisso di estinzione manuale ad acqua costituito da n. 6 idranti UNI45 e n.2 naspi UNI25 su passerella; a protezione dei macchinari presenti sono stati posizionati rilevatori a triplo IR per individuare anche semplicemente la brace d’innesco ed attivare in modo automatico i sistemi di spegnimento costituiti da n. 3 linee a diluvio con ugelli sprinkler; sono state installate anche n.2 barriere lineari in ambiente.
6. Tutte le restanti aree “esterne” (piazzali) sono dotate di un impianto fisso di estinzione manuale ad acqua costituito da “idranti soprasuolo UNI70.
Sono stati altresì installati estintori portatili a polvere per fuochi di classe A-B-C ai sensi del D.M. 10.03.1998 per un’attività classificata a rischio di incendio “MEDIO”, in ragione di uno ogni 150 mq di superficie, in ogni locale tecnico ed in prossimità di ogni quadro elettrico (estintore a CO2 da 5 Kg).
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